La denuncia dall’Iran di una giornalista dal carcere di Evin. L’audio shock diffuso sugli abusi subiti dopo l’arresto.
Ha annunciato lo sciopero della fame per mostrare la propria vicinanza al popolo iraniano che lotta per i propri diritti. Adesso, sulla giornalista 23enne Nazila Maroufian ci sono nuovi dettagli davvero forti relativi al suo arresto, il quarto dall’inizio delle proteste in Iran.
Gli attivisti hanno diffuso un audio shock relativo a cosa la donna stia passando nella struttura di Evin, confermando la terribile ipotesi che in tanti già sospettavano: le guardie violentano.
Iran, l’audio shock di Nazila Maroufian
“Hanno abusato di me nelle peggiori condizioni, mentre venivo arrestata a casa mia”. Sono queste le parole dell’audio che vengono riprese dal Corriere della Sera.
Le parole della ragazza risultano essere spaventate, sospirate, al limite del pianto. Gli attivisti lo hanno condiviso sui social per spiegare cosa stia vivendo la giornalista 23enne Maroufian che mercoledì è stata arrestata a Teheran venendo prelevata da casa sua.
Nonostante le difficoltà, il messaggio della giornalista è forte e chiaro, come è deciso lo sciopero della fame che ha dichiarato di fare da quasi una settimana: “Sono con il popolo iraniano. Faccio tutto questo per me stessa ma anche per tutte le donne che soffrono, perché è una cosa che succede, e chi non ne parla ha le sue ragioni ad avere paura, ma durante gli interrogatori, nelle stazioni di polizia, le persone vengono aggredite verbalmente e sessualmente”.
La donna è stata arrestata per un’intervista al padre di Mahsa Amini, per “propaganda contro il sistema” e “diffusione di notizie false”, e per non indossare il velo.
Lei, però, non ha paura e lo dimostra con i fatti nonostante gli abusi e le minacce del regime.